giovedì 30 dicembre 2010

David Bowie: Sons of the Silent Age

"Figli dell' era silente", titolo misterioso apocalittico ed affascinante allo stesso tempo, come l' autore di questa bella canzone: David Bowie.
Siamo nel pieno del periodo della trilogia berlinese, dove Bowie, affascinato dall' elettro-rock intellettuale dei gruppi tedeschi "Kraftwerk" e "Neu!", lancerà di fatto le basi della musica "Dark".
La drammaticità della voce di David, sostenuta da una musica tra il rock ed il jazz, grazie alla presenza di Brian Eno, ci porta in un mondo devastato, dove i figli dell' era silente vivono in stanze come celle, attendendo di fare una guerra ogni uno o due anni, ascoltando musica:

"Fanno l'amore solo una volta, ma sognano e sognano.
Non camminano, scivolano solamente dentro e fuori la vita
Non muoiono mai, un giorno si addormenteranno semplicemente"

L' atmosfera della Berlino degli anni del "Muro", rende un Duca Bianco un pò tetro, come se avesse assimilato la decadenza della città, ma non per questo lo priva di speranze del futuro, proprio attraverso l' amore:

"Ragazza, non ti lascerò mai andare.
Ciò che vedo è quello che so, Cerchiamo un altro modo per scendere
(figli del suono e figli del suono)
Ragazza, ragazza, non ti deluderò mai
Non posso sopportare un altro suono,
Cerchiamo un'altra entrata"....

Se "Heroes" è la celebrazione di una sua presunta storia d' amore, avvenuta nella città tedesca, "Sons of the Silent Age" è il turbamento, forse perchè la ragazza non può venire via da Berlino: il Duca si trasforma nuovamente in alieno, (ma non in Ziggy), che si vuole aggrappare alla vita, ricordando alla propria metà che il suo amore per lei sopravviverà a qualsiasi altra cosa.

Video: David Bowie - Sons of the Silent Age

1 commento:

Unknown ha detto...

Gran pezzo, grande album e grande periodo quello della trilogia berlinese. Se i Beatles sono l'emblema della pop band e tutto ciò che viene fatto in ambito pop-rock vuoi o non vuoi passa da lì, Bowie è l'Artista pop per eccellenza: originale, trasformista, ricercato e allo stesso tempo popolare. Come in Warhol in musica.
La musica dark, la new wave, il baroque pop ecc. passa da lì, c'è poco da fare.

PS: dato che è la prima volta che passo da queste parti mi presento, mi chiamo Daniele e ho un blog sulla musica degli Anni Zero
http://goodbyezero.wordpress.com
Un saluto e a presto...