mercoledì 30 novembre 2011

George Harold Harrison (25 febbraio 1943 – 29 novembre 2001)

Ieri, 29 novembre, ricorrevano i primi 10 anni dalla morte di George Harrison, avvenuta il 29 novembre del 2001 nella casa di Ringo Starr a Los Angeles, a seguito di un tumore al cervello.
Ho sempre stimato George, per le sue belle composizioni sia nei Beatles che nella carriera solista, tanto che i miei primi studi di chitarra si sono rivolti ad alcuni suoi brani come Something e While my guitar gently weeps e per me, è stato una sorta di maestro.
Ho apprezzato sempre il suo impegno a favore di popolazioni disagiate come il Bangladesh, ma la cosa che mi ha sempre fatto impazzire (nel senso buono) è stata quella sua ricerca di Dio attraverso l' induismo. Giustamente Wikipedia, a tale proposito, ha riportato una sua frase, che per me è bellissima e racchiude tutto il pensiero di George e che qui vi riporto: "Nell'insieme non avrebbe proprio importanza se non avessimo mai fatto dischi o cantato una canzone. Non è importante quello. Quando muori avrai bisogno di una guida spirituale e di una conoscenza interiore che vada oltre i confini del mondo fisico. Con queste premesse direi che non ha molta importanza se sei il re di un paese, il sultano del Brunei o uno dei favolosi Beatles; conta quello che hai dentro. Alcune delle migliori canzoni che conosco sono quelle che non ho scritto ancora, e non ha neppure importanza se non le scriverò mai perché sono un niente se paragonate al grande quadro".
Anche Paul McCartney, nei concerti delle scorse sere, ha omaggiato il grande amico, con una splendida versione di Something. Naturalmente vi invito a leggere la sua stupenda biografia su wikipedia al seguente link: http://it.wikipedia.org/wiki/George_Harrison

 Video: The Beatles - Something

 

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